Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa. Come fiore di narciso fiorisca; sì, canti con gioia e con giubilo. Le è data la gloria del Libano, lo splendore del Carmelo (Is 35,1-2)

L’Ordine Carmelitano

L’ordine dei Carmelitani è nato in Palestina sul Monte Carmelo, presso la fonte di Elia dove gli antichi profeti abitavano nelle grotte della montagna. Lì si fermarono alcuni crociati attirati dalla bellezza del luogo dove, oltre ai fiori che ornavano le valli, c’erano fichi, melograni e ulivi. Nel giardino – Karmel vuol dire giardino di Dio – fu dedicata dagli eremiti la prima cappella alla Madonna. Per questo motivo furono subito chiamati «Fratelli della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo».
Maria fu sempre considerata fondatrice dell’Ordine mentre il profeta Elia divenne modello degli eremiti. A loro venne data una Regola nel 1214 da Sant’Alberto, Patriarca di Gerusalemme.
Dopo l’invasione saracena, i Carmelitani furono costretti a emigrare in Occidente: a Cipro, a Messina, ad Aylesford in Inghilterra e in Provenza.
L’Ordine carmelitano ha dato alla Chiesa numerosissimi santi tra cui S. Teresa D’Avila, S. Giovanni della Croce, S. Maria Maddalena de’ Pazzi, e più recentemente S. Maria di Gesù Crocifisso – la piccola Araba – , S. Teresa di Gesù Bambino, S. Elisabetta della Trinità, Edith Stein, Tito Brandsma e molti altri.

S. M. Maddalena de’ Pazzi

Verso la metà del XV secolo nacquero le prime comunità femminili, una di queste si trovava a Firenze, a San Frediano, dove nel 1454, il giorno della Festa dell’Assunta, 4 donne fiorentine presero l’abito carmelitano dai frati del Carmine nel monastero intitolato a S. Maria degli Angeli.
Nel 1520 il monastero passò dalla giurisdizione dell’Ordine a quella del vescovo di Firenze. Qui entrò Caterina de’ Pazzi nel 1582, pochi mesi dopo la morte di S. Teresa d’Avila, quasi le avesse passato la fiaccola del Carmelo.

Caterina de’ Pazzi nacque a Firenze nel 1566, in una delle famiglie «storiche» della città. Fin da piccola fu attratta dal mistero trinitario e dalla presenza di Gesù nell’Eucaristia. Dopo aver vinto la resistenza dei genitori, entrò a 16 anni nel Carmelo di Santa Maria degli Angeli a S. Frediano sull’Arno. Durante la sua breve esistenza fu favorita da molte estasi accreditate da numerosi miracoli. Morì a 41 anni nello stesso monastero dove era entrata, senza mai uscirne, ma fu soprattutto la sua vita umile, povera e allegra a rendere la santa molto famosa nel ’600-’700. Offrì la sua vita fu per la «rinnovazione della Chiesa» e nelle sue estasi dettò 12 lettere ardenti di zelo apostolico a cardinali, generali degli ordini religiosi, al papa Sisto V e a due monache. Solo nel 1966 si ebbe la prima edizione completa delle OPERE (CIL – Firenze) a cura di sr. Paola Maria dello Spirito Santo, aiutata dall’amico del monastero Bruno Nardini che finanziò la splendida edizione in 7 volumi.

Santa Maria Maddalena è come un diamante tagliato a poliedro con tante sfaccettature, su ognuna delle quali brilla una luce particolare, così che da una superficie si può cogliere tutta la sua dottrina elaborata in modo originalissimo. La sua spiritualità, attinta dalla liturgia, era soltanto l’amore: un amore di Dio che si estendeva alle creature fatte a sua immagine da servire in umiltà e purità

Leggendo i suoi scritti troviamo una persona viva, una personalità autentica che scopre la bellezza di essere donna, una donna innamorata che ha l’audacia di essere se stessa fino in fondo. Troviamo un io amato da Dio che la vuole totalmente; troviamo una femminilità delicata, elegante, sensibilissima e audace fino all’inverosimile.

Maria Maddalena è la Santa dell’amore.

 

Il nostro monastero

Il nostro monastero è stato fondato da sr Paola Maria dello Spirito Santo, Anna Maria Brunasti, monaca del monastero di S. M. Maddalena de’ Pazzi di Firenze. Fin dalla sua prima visita al Carmelo, nel 1949, Anna Maria sentì che la Santa fiorentina la voleva nel monastero per compiere una “sua opera”. Quando nel 1969 il cardinale Pellegrino propose una fondazione in Piemonte, sr. Paola Maria, divenuta priora, comprese che quella era l’opera che la Santa voleva da lei. La proposta fu subito accettata unanimemente dalle monache e così in poco tempo tutte le pratiche furono pronte e si arrivò all’erezione del monastero. Nel marzo 1971 sette monache giunsero a Montiglio. Tra loro c’era anche la madre Teresa Eletta, priora per 21 anni al Carmelo di Firenze, grande e bella figura spirituale che ha sempre amato e accompagnato la nostra madre.
Il Cardinale Pellegrino invitò l’architetto M. Federico Roggero per ristrutturare la casa e delegò don Giancarlo Carbonero, canonico di S. Lorenzo, per aiutare la madre nel coordinamento dei lavori. La signorina Fanny Scevola che aveva donato la villa fu sollecita a portare coperte e procurare sedie e suppellettili, perché mancava ogni cosa, via dell’allegria, dell’amore e della gioia spirituale che univa e contagiava tutti, malgrado la salute sempre molto precaria della madre. Il 3 aprile 1972 dal cardinale Pellegrino fu consacrata la chiesa con la presenza del vescovo della diocesi di Casale Monferrato, Carlo Cavalla.
Arrivarono subito molti gruppi di giovani per esercizi spirituali che animavano il silenzio del Carmelo con canti e preghiere.

 

Sr. Paola Maria dello Spirito Santo

Anna Maria Brunasti nacque a Monselice il 7 agosto 1926 e mentre frequentava l’Università di Padova, il terzo anno di matematica, si sentì chiamata da Santa Maria Maddalena de’ Pazzi. Andò a Firenze a conoscere il monastero a lei dedicato, dove fu accolta dalla Madre Teresa Eletta (Lidia Tarlini) che comprese subito la singolarità della sua vocazione e che la seguì sempre, educandola con fermezza e amore.

Anna Maria entrò nel Carmelo di Firenze nel 1949. Si dedicò subito generosamente al sostentamento della comunità, lavorando nel laboratorio di maglieria allora allestito, ma si ammalò presto per l’eccessiva fatica, il freddo e la scarsità di cibo; bloccata in cella si dedicò così a scrivere articoli sulla sua esperienza contemplativa e sulla santa fiorentina. Il professore Pellegrino apprezzò queste meditazioni, firmate spm, e andò a cercare l’autrice al monastero di Firenze; tra loro nacque un’amicizia spirituale, documentata nel libro: Lettere a sr. Paola Maria.

Quando Pellegrino diventò arcivescovo di Torino, avendo ricevuto in dono una villa nel Monferrato, invitò sr. Paola Maria a fondare un Carmelo in Piemonte. Erano gli anni effervescenti del dopo Concilio e la madre pensò di realizzare “qualcosa” di inedito, tralasciando tutte le consuetudini antiche per vivere una vita evangelica di fraternità nell’amore, nella lode e nella preghiera. Attirò numerosi gruppi di giovani, di intellettuali e di cercatori di Dio di tutte le religioni. Fu nostra amatissima madre per 40 anni, severa e dolce, e ci trasmetteva le cose di Dio, di Cristo, della Madonna e della Santa in modo incantevole. La sua principale sollecitudine era l’attenzione amorosa alla presenza di Dio nella Parola e nella Liturgia celebrata col canto e vissuta con fede. È morta il 16 agosto 2011, il giorno dopo l’Assunta.

Il suo obiettivo era l’armonia della comunità per realizzare la preghiera del Signore: «Ut omnes unum sint».

Ora è tenebra oscura
in cielo e in terra.
Solo l’Amore è luce
per noi, forza soave
e parola inudibile:
quale giardino sigillato,
per disvelate bellezze
che solo nel fiore del cuore,
oltre ogni sapere, è dato accogliere.

Una bellissima figura è sr. M. Bernarda, prima discepola della Madre, con una splendida voce, artista nel dipingere  quadri e nel confezionare giochi per bambini, morta il 31 agosto 2011, 15 giorni dopo sr. Paola Maria.

È lei l’autrice di tutti i quadri  che ci sono nel sito. Abbiamo raccolto i suoi dipinti in due libri: Canti, silenzio e colori e Vieni Signore